Anche per questo Cappellano ci viene incontro Joulij Caponi nel suo Disceptationum forensium del 1678
per farci sapere che il clerico,
tra il 1647 e il 1650, commise abusi economici unitamente ad altri frati tanto da essere tutti incarcerati. "...in annis 1647 e 1650 pro excessibus commissis à D. Joseph Caputo Cappellano ordinario dicte Abbatialis Sancti Petri ad Crapollam, ejusque Granciae, & illus Procuratore, & exactore, economo, & negotiorum gestore, praevia informatione, & carceratione, servatis servandis fuisse
correctum, punitum, & castigatum..."
Questo Abate è citato nella causa, riportata da Joulij Caponi nel suo Disceptationum forensium del 1678, tra il Vescovo di Massa Lubrense e l'Arcivescovo di Sorrento riguardo alla giurisdizione di appartenza dell'Abbazia di Crapolla: "...Ex quo dicta Abbatialis, & Grancia non sunt comprehensae sub compositione spoliorum Camerae Apostolicae sub die decima sexta Februarii 1644 sequuta morte primo D. Joannis Felicis Petrorchini tunc, Abbatis dictae Abbatialis Sancti Petri ad Crapollam...etc."
Forse originario di Sant'Agata sui due Golfi, pagò una cona al pittore geronimo (o girolamo) Imparato fatta a S. franceso di Massa nel 1599.
Veniamo a conoscenza che fosse Cappellano dell'abbazia di Crapolla, oltre che per il suddetto pagamento, anche per un'attestazione olografa del 29 giugno 1598 con la quale dichiara: " Io fra Simone Perella cappellano dela chiesa di San Pietro a Crapolla facio fede come Fabricio Simone del quondam Giaginti (?) Simone ave speso dieci coffoli di pane e no signia (?) di vino
nello dì di San Pietro ed essere la verità... etc.".
Petrorchini Joanne felice
Cappellano Simone Perrella